Le cattive traduzioni dei cartelli stradali avvengono in tutte le lingue e a ogni latitudine: istruzioni incomprensibili, parole fuori contesto e frasi esilaranti che fanno pensare che nessun traduttore sia stato consultato quando più ce n’era bisogno.
Alcuni di questi errori creano confusione o ilarità anche quando la grammatica e l’ortografia sono inappuntabili. Altri invece possono costituire un serio pericolo per la sicurezza pubblica. Qui di seguito ti presentiamo una selezione di cartelli stradali tradotti male, con diverse sfumature che vanno dall’incomprensibile all’esilarante (e a volte purtroppo anche sul pericoloso).
Cattiva segnaletica in Galles
Uno degli errori di traduzione della cartellonistica stradale più noti riguarda il Galles. La BBC aveva dedicato spazio alla notizia una decina di anni fa. Un’autorità locale del Galles ha inviato un’e-mail a un fornitore di servizi linguistici chiedendo la traduzione dall’inglese al gallese di un cartello stradale che, almeno nelle intenzioni, doveva segnalare un divieto di transito per i veicoli pesanti.
Il traduttore a quanto pare non era in ufficio e nella casella email dell’ufficio comunale arrivò una risposta automatica in gallese che recitava più o meno così: “Non sono in ufficio in questo momento, potete comunque inviarmi il lavoro da tradurre”. L’autorità pubblica, presumibilmente ansiosa di portare a termine il proprio compito, ha debitamente ordinato l’insegna stampata. Dopo che il cartello è stato affisso, i relatori gallesi hanno sottolineato che la presunta “traduzione” gallese in realtà non aveva nulla a che fare con il divieto di transito.
Quando i segnali invertono il senso di marcia
Sfortunatamente, le traduzioni errate dei segnali stradali non sono sempre semplicemente divertenti o confuse. Alcuni di queste suggeriscono a conducenti e pedoni di fare l’opposto di ciò che dovrebbero. Una traduzione sbagliata dal cinese all’inglese consigliava quanto segue: “Guida in stato di ebbrezza” e un cartello in Galles diceva ai pedoni di lingua inglese di “guardare a destra” mentre induceva quelli di lingua gallese a “guardare a sinistra”.
Errori di segnaletica in Cina
I visitatori anglofoni in visita in Cina saranno rimasti perplessi alla lettura di un avviso che invitava a “notare la cassaforte, perché gli sdrucciolevoli sono molto astuti”. La speranza è che non si siano distratti e che non siano caduti a causa della pavimentazione scivolosa, che poi era quello da cui l’avviso li avrebbe voluti mettere in guardia. A proposito di Cina, si sappia che il Paese è pieno di natura, di verde e spazi incontrastati. Tra questi luoghi ameni ne figurava anche uno che la cartellonistica stradale aveva tradotto con “Parco razzista”.
Le regole internazionali per tradurre correttamente (quasi sempre) i segnali stradali
I Paesi possono evitare gran parte di questa confusione utilizzando simboli riconosciuti a livello internazionale. Ad esempio, dozzine di paesi in Europa fanno riferimento alla Convenzione di Vienna del 1968 sulla segnaletica stradale per creare segnali con simboli e colori coerenti e universalmente compresi.
Sebbene utili, tuttavia, i simboli internazionali non sono sempre sufficienti per comunicare in modo completo e professionale le regole e le istruzioni del traffico locale. Per quasi un secolo , i visitatori di lingua inglese in Giappone hanno ridacchiato alle maldestre traduzioni in inglese delle regole del traffico giapponesi: secondo vari giornali negli anni ’20, i passeggeri del transatlantico China furono accolti in Giappone con istruzioni che invitavano a “suonare” il clacson ai pedoni di sesso femminile e a evitare i “diavoli sbandati”.
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