Non comunicare bene fa sì che il messaggio arrivi a destinazione in maniera storpiata o inappropriata. Un potenziale cliente potrebbe altresì sentirsi a disagio o offeso nell’interazione con te, con il tuo sito o con il tuo brand. Per evitare questo scenario, è necessario affidarsi a professionisti del settore, che offrano servizi di traduzione e localizzazione testi.
#1 L’errore di traduzione che fece la storia
Parliamo del classico “thumbs up”, presente ormai in tutti i social network e principali piattaforme di messaging. Ma forse non tutti sanno che l’emoticon ha una storia molto lunga, seppur concepita e perpetuata grazie a un errore di traduzione. In epoca romana, l’imperatore aveva diritto di risparmiare la vita o di condannare a morte uno schiavo, attraverso i gesti del “pollice in giù” e del “pollice in su”. Per errore, gli autori nei secoli invertirono il messaggio dei due gesti. Si tratta quindi in una falsa conoscenza nata da un errore di traduzione.
#2 Non fare di tutta l’erba un fascio
Ogni paese, ogni comunità, ogni realtà sociale è un mondo a sé. E come tale va studiato e considerato a parte, studiandone le sue caratteristiche più pittoresche, senza fare confronti o similitudini logiche con paesi limitrofi o simili a esso. Un esempio lo troviamo nel campo cinematografico, del film Lost in translation. In una scena, durante una trattativa commerciale, una delle controparti è di nazionalità giapponese. Nella pellicola, ai personaggi giapponesi viene dato il compito di parlare “alla cinese”, cioè di sostituire la erre con la elle. Vero che Cina e Giappone hanno molto in comune, a livello culturale e storico, ma presupporre che sfumature lessicali e fonetiche siano uguali in entrambi i paesi è un approccio superficiale, dettato da stereotipi e luoghi comuni.
#3 Nessuna traduzione e localizzazione di testi
Talvolta non tradurre proprio è quasi peggio di tradurre male o non localizzare. È stato il caso dell’azienda americana di fazzoletti Puffs. Al momento dell’espansione verso Europa, il settore marketing ha forse dimenticato di fare delle opportune analisi di mercato. Non traducendo il nome del brand, non ha pensato che magari quello stesso termine nei paesi di destinazione potesse assumere un significato diversi. Nello specifico, il brand Puffs rimase commercializzato nel suo nome originale anche in Inghilterra e in Germania, dove rispettivamente il termine prendeva il significato di bordello e di omosessuale.
#4 Traduzione letterale no more
Uno degli epic fail più eclatanti della storia delle traduzioni di marketing si è registrato negli anni ’80, per la catena multinazionale di fast-food americana, KFC. L’errore è stato fare una traduzione letterale dello slogan in lingua cinese, non pensando a quale effetto avrebbe potuto generare. Dal significato originale di “leccarsi le dita” (“finger-lickin’good”) diventò erroneamente “da mangiarsi le dita”.
#5 Off topic: contenuti non localizzati
Il caso è quello della maison di moda, Dolce&Gabbana, che drasticamente rovinò i rapporti commerciali con la nazione cinese, a causa di uno spot pubblicitario poco attento e vigile all’audience di destinazione. L’errore qui è stato chiaramente quello di sottovalutare il contesto culturale profondamente radicato e sensibile come quello cinese. La goliardia dello spot, circa l’uso delle bacchette, non venne apprezzata infatti dalla popolazione cinese, che, disdegnata, organizzò sommosse e insurrezioni sociali sui social media.
Risolvere il gap linguistico tramite una traduzione automatica non è una decisione saggia, ma anzi può arrecare ulteriori danni. Per questo genere di attività e operazioni, affidati sempre a agenzie di traduzione e localizzazione testi, e a esperti linguisti madrelingua. Essi conoscono a fondo il paese di tuo interesse, nelle sue sfumature linguistiche, peculiarità culturali e dinamiche sociali. Attraverso i nostri servizi di traduzione, potrai evitare fraintendimenti e equivoci e sfondare sul mercato,
Ufficio Stampa LingoYou