Secondo i dati ISTAT, tra il trimestre novembre 2020 e gennaio 2021 c’è stato un aumento delle esportazioni italiane pari al 2,4% rispetto ai mesi precedenti, quando a causa del Covid vennero rallentate del 9,7%.
Riuscire a sviluppare la propria attività all’estero richiede una spiccata capacità nell’individuazione di nuovi sbocchi commerciali. Il mercato russo conta 146 milioni di abitanti con un numero esponenziale di imprese locali. Il mercato russo offre alle aziende italiane l’opportunità di espandersi all’estero, specialmente per i settori del metalmeccanico e dell’abbigliamento, nonostante l’ampia offerta già proposta dai competitors russi.
Per esportare nel mercato in Russia, moltissime aziende si avvalgono dell’aiuto della Camera di Commercio Italo-Russa, la quale attraverso l’organizzazione di seminari e webinar aggiorna le imprese su progetti e iniziative volte al commercio internazionale su territorio russo. Per agevolare le procedure, nasce la piattaforma interattiva Business Navigator, con la quale le aziende italiane possono ricercare rappresentanze locali e partner, supporto e clienti. Il Russian Direct Investment Fund (RDIF) dal 2019 offre sostegno economico alle PMI italiane intenzionate a svilupparsi nel mercato russo.
La strategia commerciale per l’esportazione di prodotti da Italia a Russia prevede la stipulazione soprattutto di contratti di compravendita, di distribuzione commerciale, licenza o anche la costituzione di società e/o di Joint venture corporation direttamente su territorio russo. Questo in nome del fantomatico concetto di “Made with Italy”, col quale si spingono le imprese italiane a produrre direttamente in Russia e col quale la Federazione Russa può aumentare la produzione interna.
Il fenomeno del “Made with Italy”
È interessante notare come la vendita di prodotti di importazione estera abbia subito un significante aumento del 37%. Sebbene più della metà dei beni di consumo acquistati in Russia provenga dal colosso cinese, una notevole fetta di mercato è ricoperta dai prodotti Made in Europe. Se i prodotti cinesi riscuotono successo per i loro prezzi competitivi, quelli europei vengono preferibilmente acquistati per la loro pregiata qualità.
Il fenomeno del “Made in Italy” nel mercato russo si accentuò dopo la crisi globale del 2008-2009, quando venne rafforzata la cooperazione bilaterale tra Italia e Russia. Ad oggi, moltissime aziende italiane producono in loco, piuttosto che importare i prodotti ultimati e pronti alla vendita, dando così il via piuttosto al “Made with Italy”.
La qualità professionale e le competenze tecniche delle aziende italiane avrebbero modo in Russia di sfruttare le loro capacità nella lavorazione delle materie prime direttamente recuperate in loco.
Entrare nel mercato in Russia con l’e-commerce
Il settore dell’e-commerce, pur essendo relativamente ancora alle prime armi, è in rapida crescita: il 70% dei consumatori russi utilizza Internet per effettuare acquisti di prima e seconda necessità, tra cui abbigliamento e cosmesi. Il target preso in esame è rappresentato per metà da giovani di età compresa tra 25 e 34 anni, residenti nelle principali città russe, come Mosca e San Pietroburgo.
La digitalizzazione ha coinvolto imprese a livello internazionale. L’obiettivo principale è quello di garantire una buona user experience attraverso la navigazione su siti e-commerce o su app. Al momento la stima di crescita annua sul commercio elettronico russo è pari al 21%.
Investire risorse e tempo per progettare un sito dal design responsive e innovativo può funzionare nei paesi europei, ma per la Russia il discorso potrebbe cambiare. Spesso siti troppo “pesanti” potrebbero avere problemi di caricamento, e quindi perdere quota e interesse per l’user russo. Sarebbe opportuno quindi affidarsi a figure professioniste competenti del mercato russo, che abbiano un’analisi di mercato chiara e concisa circa le modalità e le abitudini di ricerca del pubblico russo. A tal riguardo, gli esperti identificano Index prima di Google come motore di ricerca più frequentemente utilizzato. Bisogna quindi sincronizzare le attività di marketing sui principali canali digitali russi, al fine di buona performance, conversione e retention.
Sebbene l’inglesizzazione degli utenti che navigano in Internet prende sempre più piede anche per il mercato in Russia, quello che si consiglia è di comunicare contenuti web e e-commerce nella lingua nativa dei clienti target di destinazione. La localizzazione da lingua a lingua va effettuata con criterio e professionalità. Ogni sfumatura, ogni modo di dire, ogni tono va ben equilibrato insieme all’adattamento grafico e visivo sulle pagine web del sito officiale russo, attraverso attività di desktop publishing (dtp).
Un altro fattore da tenere sotto controllo riguarda le modalità di pagamento su sito e-commerce. Difatti, l’utente russo medio preferisce pagare direttamente alla consegna con debit card: sarebbe quindi da considerare ancora questa modalità come opzione di pagamento.
Spedire merce in Russia: la documentazione per la dogana
Un aspetto da gestire con particolare attenzione è la presentazione dei documenti richiesti alla dogana. In primis è necessario assicurarsi che non ci siano particolari restrizioni per i beni italiani che si intende spedire in Russia o distribuire nel mercato russo (informazioni online nella sezione Sanzioni/Embarghi presso la Segreteria di Stato dell’economia – SECO).
Per entrare nel mercato russo, i documenti richiesti sono il contratto, stipulato secondo gli Incoterms 2010, in cui vengono definiti modalità e tempi di consegna della merce. La fattura e il packing list, documenti con descrizioni tecniche dettagliate della merce, certificati di conformità EAC, polizze di carico internazionale. Spesso per documenti di questo genere, viene richiesta una traduzione giurata dell’originale. Affinché la vostra attività di esportazione nel mercato russo vada a buon fine, la traduzione non solo dovrà essere leale e fedele all’originale in senso linguistico, ma il documento tradotto dovrà ottenere un’attestazione di conformità legale. LingoYou, attiva nel settore ormai da anni, dispone di un team specializzato in traduzioni giurate e legalizzate che potranno seguire l’intero iter burocratico per conto vostro.
Se i documenti non dovessero essere redatti e presentati come richiesto, le pratiche di sdoganamento della merce potrebbe prolungarsi oltre il dovuto o interrompersi definitivamente. Generalmente, gli esportatori italiani ricevono consulenze professionali e assistite da parte di aziende di logistica e di traduzione.
Entrare nei mercati esteri non è facile, dovendo tenere in considerazione numerosi aspetti, da quelli giuridici a quelli fiscali.
NB: Informazione di servizio – tra il 2 e il 5 giugno si terrà la 15esima edizione del Saint Peterburg International Economic Forum (SPIEF’21), anche noto con il nome di “Davos Russa”. La piattaforma di scambio per i rappresentanti dei circoli d’affari lascia spazio a discussioni relative alle questioni economiche di ultima tendenza in Russia. In occasione l’evento in programma “Possibilità di sviluppo di collaborazione italo-russa economica e finanziaria dopo la pandemia” tratterà in maniera più concisa la collaborazione tra Italia e Russia.
Ufficio Stampa LingoYou